Giorno I : Sono circa le 4.00 del mattino, decido di riscuotere la mia vendetta in questa cella di isolamento, devo trovare una via di fuga, ma certo come ho fatto a non pensarci prima, il tubo la in fondo, devo provare a lavorarmelo.
"Qualche minuto dopo….". Sono fuori, questa superficie piena di oggetti è un vero labirinto, l’altezza non mi spaventa mi lancio, sarà come lanciarsi da 5 piani, ma io non ho paura sto gia assaporando l’aria di libertà. Quel bastardo peloso a quattro zampe non mi ha visto, sentilo mentre dorme beato, è ora il momento giusto, la porta è aperta, sono libero.
Mi aggiro per queste stanze, la sotto c’è un bel posticino dove riposare, mi metterò la.
Giorno II : La mia libertà mi piace molto, ma ho freddo, inizio ad avere paura, tanti rumori dall’alto mi fanno spaventare, per cui è meglio rimanere immobili, vedo delle scarpe e delle persone, chiamano il mio nome, l’aria è quasi nevrotica, palpabile, gridano tra di loro gli esseri umani e si incolpano a vicenda, assurdo, stupidi.
Mi aggirò per altre stanze mentre nessuno mi vede, il bastardo sta di nuovo dormendo, uno spiffero d’aria mi fa drizzare il pelo, ho freddo e ho di nuovo tanta paura, il mio stomaco inizia ad accusare i primi segni di debolezza devo andare alla ricerca di cibo, altrimenti morirò, ma devo stare attento non voglio farmi trovare, me la caverò.
Giorno III : Il fiato è sempre più affannoso, hanno smesso di cercarmi, ora sono libero, pensano che io sia morto, ma questa libertà inizia a pesarmi….Mi manca il mio cibo e la mia acqua…come faccio a ritornare lassu, ho paura di morire, oggi dormirò per non sprecare altre energie, le mie riserve di cibo stanno esaurendo, le guancie sono vuote, mi sto disidratando, la polvere e il pulviscolo mi hanno ricoperto gli occhi di uno strato sottile, come una patina che mi fa vedere il mondo di un colore solo, ho paura, sono qui rannicchiato in un angolo, in mezzo allo sporco, con il pavimento sotto le mie zampe freddo, posso iniziare a sentire il freddo che mi sta penetrando nelle ossa e il mio cuore inizia a rallentare la sua corsa, aiutatemi.
Giorno IV : Sono senza forze, sto morendo di fame e di sete, da la arriva un suono alto, lo stesso suono che sento quando c’è qualcuno vicino alla mia cella, devo provare ad uscire, voglio essere trovato, non pensavo che la libertà potesse significare anche morte, Dio ti prego fa che qualcuno mi trovi, altrimenti morirò qui, anche se loro pensano che io sia già morto, non voglio morire, aiutatemi…Sto uscendo dalla mia tana sporca e malconcia sono in mezzo al vuoto, la luce che penetra da quella finestra mi da fastidio, perfavore qualcuno mi veda, sono piccolo lo so, vi prego non schiacciatemi.
Oddio grazie mi hanno visto, ora mi lascio a me stesso ho solo tanta sete e tanta voglia di tornare nella mia Vera tana, che per quanto piccola possa essere mi garantisce una vita…in questi giorni ho scoperto che per un essere piccolo come me è difficile sopravvivere da solo, preferisco essere coccolato e amato anche se in uno spazio piccolo, ma con tutte le cure necessarie per garantire la mia sopravvivenza. Grazie di avermi trovato.
Già e si conclude qui il topic riguardante a Fenix Morto, visto che proprio come da storia, l’ho ritrovato oggi sperduto sul pavimento della cucina, ora sta bene ha ripreso a mangiare e a bere, corre ha solo un po gli occhi irritati credo per la polvere, ma non dovrebbe avere nient’altro, almeno spero !
La morale di questo racconto è :
"Quanto può essere bella la libertà se essa è una cosa troppo grossa da gestire per noi ?"
Ciao a tutti.
Alphetto Re-Order Mind 