Il mio scheletro di Natale—->

Un luogo caldo e accogliente, colori, luci, sorrisi, una cena tra storie e una umile pizza….
Ti abbraccia un calore umano, il fuoco di un camino invisibile, una luce flebile scivola sotto il tuo sguardo, scivoli tra le effusioni felici di chi hai intorno.
Gli amici di anni, rivisti, poi salutati, il fratello felice in un abbraccio, la dolce carezza di un bacio, di un’unica famiglia…
Le mani incrociate, della gente che sa di aver vissuto, senza essere nessuno, nella loro mappa di una vita, arrivati fino a li, vivendo in un mondo loro…mattone per mattone..
Odio contro amore, gioie e necessità, delusioni e bugie, ma felici, ora…

Un passato cancellato, senza rimorsi, che nessuno ha riaperto, se mai ci fosse stato, un Natale, di una famiglia, il dolce amaro dell’amore..
Come un pezzo di un mosaico, venuto male e sbiadito, mi confodo, guardandomi da lontano, potrei sembrare un mito, ma se ti avvicini un pò di più, noti, i miei grigi, quei toni, non colorati, abbandonati, massacrati, un tassello sbagliato….

Capisci che vorresti fosse la tua famiglia, che non hai, con gli occhi socchiusi e sotto il cielo bagnato, confondi la tua lacrima, tra le strade umide e fredde, nessuno nel buio ti vede, ripensi a quando eri il nipote,il figlio,il ragazzo, un uomo,  qualcuno si preoccupava di cosa volevi, il piccolo bambino, con il sorriso, senza neanche un rimorso.
Ogni anno scivolo di nuovo, cado e mi rialzo..ma fa male, come se avessi fatto un errore..il pensiero uccide senza rancore, non si preoccupa di me, mi lascia disteso in un deserto ghiacciato, facendo rincorrere i miei battiti nel petto, uno dopo l’altro, come se la mia ora dovesse uccidermi a breve, come se io…non fossi mai nato.

Devo abbracciare ciò che non ho più, devo stringere l’aria, come se fosse vita, vedere le luci che non riesco più a vedere,un bagliore simile al buio più trucido, l’illusione di un bene che non c’è…più.

Un mondo che vorrei, che non ho e non posso riavere, porte sbattute da una forza nemica, il silenzio totale e la mia voce che non replica, gridare ora è inutile, sul cuscino di più feste, baganto e sofferente, stringendo quelle lenzuola come se…fossero tutto quello che avevo, i regali non ricomprano un sorriso, solo un paccheto con scritto se tutto fosse vero, lo potresti rifare, la seconda vita che oramai è partita per non tornare, una nave affondata dentro gli anni, tra i ghiacci…l’unica morte…la mia.

Mamma <—————————————————>Papà


                                                                                             Mamma & Papà

Buon Natale a tutti.