Che la storia abbia inizio.

Fuori nevica, un gesto naturale e incontaminato che rimane magico un po’ per tutti, anche per chi la odia, guardare la silhouette dei fiocchi illuminati dai lampioni, è quasi ipnotico, scorrono, una cascata di “puntini” destinati a formare un’unica distesa di neve, un po’ come quando ci posiamo, amando, su una persona, diventiamo tutt’uno con ella, anche se prima, ogni fiocco nostro, era disperso tra il cielo e la terra e forse ci nascondevamo dietro svariate maschere, ma quando la semplicità, prende il dominio, crea…infinite distese, bianche, rosa, azzurre, colorate… che si uniscono e ci rendono felici di esistere, cosi non ci accontentiamo piu’ di vivere, vogliamo assapporare ogni cosa, regalare gesti oramai in disuso nel nostro tempo, che solo le emozioni sanno quanto possiamo apprezzare… Anche la persona piu’ cinica ed egoista del mondo, sa apprezzare, alcune cose, questo l’ho sempre pensato e continuero’ a farlo, altrimenti, ad oggi, non potrei raccontarvi questa storia…

“Sono alla ricerca, di chi ha disegnato quella piuma, non so da dove partire, posso solo seguire il suo profumo per queste strade, tra la vita di ogni giorno, un giorno… accadeva quello che sto attraversando, con due ragazzi..incontrati e svelati dal fato, luoghi comuni, che spesso si passano, e creano ogni genere di dinamica..
Un tavolino, che rimane li tutti i giorni, a tutte le ore, contando i minuti e camminando accanto ai secondi, sente chiacchiere e ascolta i pensieri delle persone, vive una sua vita e vede.. qualcosa nascere, tra due cioccolate calde, una penna e dei quaderni, si consumava il rito piu’ antico del mondo, una fase di corteggiamento, tra gesti conosciuti solo in teoria, timidezza e sorrisi…sguardo fissato nelle pupille di chi si ha davanti e distolto…per paura di sembrare quasi maniacale….ma realmente perdendoti tra il suono incantato della sua voce, le sue parole che ti rimanevano e i suoi occhi…quegli occhi che vivono da se, di una vita propria, occhi che sorridono, che anche se la voce smettesse, uno sguardo muto si accenderebbe, raccontandoti quello che vuole…e facendotelo capire…
La paura di sporcarsi di cioccolato, con i gesti lenti della prima volta, pensare ad essere perfetti, per mostrare il proprio lato migliore, quando lo stesso pensare crea dolcezza, quando capisci che vuoi essere buono, per qualcuno di cui valga davvero la pena, a qualcuno, che tu non sai ancora, ma ti stai già affezionando, proprio in quei minuti che scorrono, forse troppo veloci, per cogliere tutto….ma la cosa bella è questa, lo scorrere del tempo, fa perdere alcune cose per fartele riassaporare la prossima volta, come….un sorso di cioccolata bollente, sentendo solo il retrogusto ma mandando giù velocemente, il secondo sorso…un po’ piu’ tiepido, calmo il gusto prende vita… e riesci a goderti ogni suo aroma…

Poi, un cuore di ciccolato riesce a sconvolgere l’intera esistenza del ragazzo, oramai rapito, dai mille e uno modi, di lei… piccole cose che lo stupiscono ad ogni battito di lancetta, il cuore che gli parla e lo rende oramai mortale, quando lui stesso aveva pensato, di aver perso ogni speranza, nell’incontrare qualcuno di cosi profondo e gentile, che gli scatenasse una tempesta nella mente  e nel cuore… Voglio saltare in un altro posto ora, dove mi porta il loro profumo, che denso ha scritto una storia, nel tempo e nello spazio….”

Il viaggio continua…

Una storia, lunga 6 giorni.

E’ già partita, da stamane, aprendo gli occhi, ritornati dal buio, di quei lampioni, di quel freddo riscaldato dalla passione, dalla tenerezza, dalla dolcezza… Una storia. Una storia, che voglio raccontare una volta al giorno, di un viaggio, forse uno dei migliori viaggi di sempre, una rana, una piuma, non una piuma qualunque… una piuma disegnata, che ha incantato gli occhi di qualcuno, racchiude una magia che profuma di cioccolata calda, e di delicatezza inaspettata….

Sa di gentilezza, di umiltà,  e si tocca un sorriso… splendido. Che ti lascia il segno nel profondo.

“Sono qui, su questa scrivania, con dei ricordi, che vanno e vengono, un quadernetto mi mostra un disegno di una fanciulla…una fanciulla, si narra…che sia in grado di scoccare alcune frecce, che perforano il cuore, lo ricuciono e lo incidono…con molte parole… che restano. La mia storia parte da qui, un lungo viaggio mi aspetta, voglio raccontarvi questa storia, perchè le storie sono l’unica ragione per vivere davvero e fino in fondo la vita.”

Passione,Destino,Sogno.

Da quando mio padre mi prese per mano, insegnandomi a camminare, ho avuto una visione del mondo totalmente mia, la terra sotto i piedi, sarebbe servita a questo bambino per crescere, apprendere e dare il meglio di se, non solo per un movimento fisico.
Io non volevo stare in piedi, volevo cadere e rialzarmi, non volevo l’asfalto, volevo lo sterrato irruento,  lo sporco della vita, le pozzanghere alte, la pioggia che faceva franare tutto sotto di me, la sfida di un equilibrio, l’ecosistema imperfetto dove poter maturare come un albero che non ha voglia di essere tagliato e cresce solo, in un luogo sperduto.

E dalla casa in un bosco che voglio partire, che immagine scontata, ma sotto che chiave di volta ?
La differenza delle solite case, è che è vuota. Non ha finestre, tranne qualche fessura collocata dove nasce il sole, fatta apposta, un germoglio in mezzo alle assi di legno color ciliegio, e degli specchi sulle pareti… disposti in modo casuale
Il sole ogni mattina si sveglia e guarda dritto nell’anima quel germoglio, il germoglio percepisce a malapena quell’istinto di crescita, non sa esattamente cosa sia, ma cresce…il tempo gli farà capire cosa sta succedendo alle sue foglie.

L’alba e il tramonto, per diversi anni in un moto continuo, senza essere disturbato da niente e nessuno, le sue radici, si espandono, aggrappandosi alla vita stessa, cercando acqua, quando scarseggia e trovandola sempre,  credendoci e crescendo, esplodendo nella luce abbagliante, il suo fusto inizia a prendere forma, gli anni passano, e lui non si guarda mai indietro.

Quando cresce, gli specchi iniziano a riflettere la sua immagine, non sarà un imponente abete, ma dove sta crescendo ? Quanti hanno la fortuna di crescere li e guardarsi e comprendere ?
I mesi scorrono lenti, ormai albero, riesce a guardarsi in tutti i lati, le assi di legno piegate dalle radici oramai robuste, il sole gioca tra le sue foglie riflettendo colori dei suoi fiori, in riflessi boreali, che in una foresta qualsiasi non si possono ripetere, esso non comprendo perchè riesce a fare tutto cio’, perchè proprio lui, perchè è cresciuto proprio li.

Una volta compreso l’arcano, dandosi una risposta casuale, accetta di essere uno dei pochi, e come un pittore fa con il suo pennello, inizia a dare vita con i propri rami, a figure sempre piu’ complesse, sempre piu’ colorate, i suoi fiori variano di intensità e colori, la luce filtra e fa l’amore con i riflessi delicati… Le stagioni passano, i dipinti cambiano, gli specchi usati come tavole, accondiscendono ogni desiderio dell’albero, che oramai felice è quasi giunto alla fine della sua vita, nella sua ultima opera, il tempo è trascorso velocemente, pensa, non mi sono accorto e non so nulla, ho vissuto in mezzo a questi colori, ho passato la vita cercando di creare qualcosa sempre di migliore, e piu’ bello, piu’ colorato, piu’ complesso… l’ultimo inverno fatale per l’albero, lo fa marcire al freddo gelido dell’umidità, del ghiaccio, non è piu’ forte come una volta, gli specchi ora non riflettono piu’ i maestosi contrasti, ma trasmettono dramma e morte. Il grigio freddo del peggior inverno, ma dentro quegli specchi, in tutta la vita sono passati migliaia, se non milioni di figure, contenti anche loro di cio’ che hanno visto e riflesso.

Le radici oramai fragili, hanno abbandonato la vita dell’albero, lasciandolo quasi cadere, esso è cosciente di cio’ che sta accadendo, ma con pensiero dolce e semplice, capisce che come lui, nascerà un nuovo germoglio, forse fortunato come lui o forse un po’ meno, e’ tempo di lasciare spazio a un nuovo fiore, con un sorriso pensato, ci lascia e abbandona questo mondo, felice di quei colori che resteranno per sempre impressi nella sua anima…

In tutto questo ci sono le tre parole del titolo, “Passione, Destino, Sogno” penso che riuscirete a collocarle da voi, se non avete capito la storia, non ve la spieghero’, perchè gli specchi riflettono cio’ che volete vedere, guardate dentro di Voi.

-Alphetto-

Alone.

Esattamente non lo so… cosa spero di trovare.
Riesco quasi, a toccare gli stati d’animo delle persone attraverso uno schermo, non sono uno psicologo, non me ne frega un cazzo e certe cose vorrei non capirle. Ma è una specie di istinto di prim’ordine. E’ come nascere, e scoprire di non esserlo, rinasci e riscopri, di essere ancora nel grembo di tua madre. Cazzo pensi, questi fottuti deja-vu, che ho già visto, vissuto, provato….
Una melodia, molto lieve, suona nella mia testa, non di sconfitta… non ho ancora combattuto. Il perno gira sempre intorno a chi siamo, e forse è perchè ci penso anche troppo, e sono troppo positivo, che le cose si sfaldano, il potere di cio’ che ignori è talmente forte…non puoi combattere contro l’oscurità, se non hai la luce.

E come, ho aggiunto queste docili parole a questo disegno,  mi rendo conto, sempre di piu’ , di ritrovarmi nello sguardo perso di quel lupo, che ovunque cammini lascia qualcosa, ma a furia di lasciare, morirà Solo, cedendo sulle sue zampe stanche. “Born to be free…and Alone”

 

Viaggio nell’oceano notturno.

Anche questa notte, spenta di ogni luce, mi accompagna in un viaggio, vincolato nel buio delle stelle spente, alcuni ricordi tentano di sfiorarmi nella tenebra, ma come un gatto li evito, cado sulle mie zampe e ammortizzo le mancanze, il suolo è inaffidabile, decido di spiccare il volo come un’aquila, ma il buio, rende sterile i miei battiti di ali, vago nel nulla, inseguendo i suoni e le voci, della gente…

Gli occhi non mentono, il buio è terminato, una coltre di nubi da superare, tempesta pericolosa ma sviabile, il rischio di non arrivare ma provarci, Nord-Est, rotta di “Vita”, seguiamola.

dark eagle Forum Index

Un fitto bosco, galleggiante sulle acque di un oceano, non capisco… Come uno scoiattolo mi addentro nella foresta, il chaos e le parole della gente sono sempre piu’ forti, non capisco da dove provengano, fatemi uscire… vi sto cercando, la forma umana prende il sopravvento, questa piattaforma di terra e fango, rende l’equilibrio una teoria fragile, toccando cortecce taglienti, sanguini, la foresta è vuota, ma ancora quelle voci, alzando gli occhi, il buoio più totale, nessuna stella, anche le nubi hanno deciso di abbandonare il dipinto magico…Il buoio, la foresta grigia e l’oceano…intorno, uno specchio di tutto questo, ripetutto all’infinito, devi farti coraggio, prendendo una boccata di fiato, mi lancio… nell’oceano scuro…

Mi sento sfiorare e toccare dalle lunghe radici, delle piante, non lo sopporto, devo continuare sulla mia strada, il respiro diventa pesante, le branchie mi salvano la vita, posso scendere nello specchio oscuro del cielo…

Grosse rocce e forme di vita, di colori pastello freddi mi circondano, guardando bene, delle persone, galleggiano legate, ancora un po’ piu’ giu, ancora un po’. Non sono solo, finalmente… c’è qualcun’altro oltre me, il sorriso mi fa dimenticare la notte fredda e oscura.
Tra centinaia di persone, scrutando i visi, e avvicinandomi ancora un po’… noto un pianto silenziato dalla stessa acqua, un pianto soffocato, un malessere profondo delle stesse persone, le stesse da cui volevo essere salvato. Vestite tutte nella stessa maniera, con gli sguardi uguali e sofferenti, un finto sorriso ipnotico fissa il momento piu’ brutto della loro vita. Far finta di stare bene.

Spaventato, non faccio in tempo a domandarmi, cosa voglio fare, li sotto con loro, fingendo la felicità e vivendo nella massa, o solo nelle profondità di freddo cielo senza orme ? Mi allontano, torno nella foresta… e nella forma di aquila,con forza di volontà, mi scaglio di nuovo nel cielo, è buio, è freddo…ma è mio. Guardo dall’alto le sagome sott’acqua e spero di trovare, qualcun’altro nel buio piu’ completo che sia come me, un mondo separato, che incroci il mio, lo so che c’è. Facendomi forza… mi lascio trasportare dalle correnti fredde…ad occhi chiusi…nella speranza, di imbattermi in un’altra aquila… come me.

-Alphetto-

Se mi innamorassi davvero…

Parlare del futuro, pur non essendo suscettibile dalle disgrazie, non penso porti mai troppo bene… Non ne parlero’, saro’ l’imperatore del mio tempo, scandendo l’unica lancetta che vedo per ora, quella di un possibile futuro, tra giochi di luce, vedo l’ombra allungata del tempo stesso, ricordandomi cosa sono, cosa ho cercato…uscendo dai luoghi comuni e dal materialismo, trovando affetto e amore, parole quasi dimenticate, le persone, pensano alla lussuria, alla religione, ai bei posti, senza più ricordarsi che la qualità è regalata da due cuori che si incontrano e battono a ritmo di un valzer, suonato dalle emozioni, anche su di una panchina.

Con i miei strumenti…tento di ricreare l’atmosfera quasi scordata, ma mai dimenticata, accordi sbagliati emettono tipologie di suoni, diversi gli uni dagli altri, esistono solo sette note, ma le composizioni sono infinite… basta saper ascoltare.. e ripetere…

 

la melodia di due palpebre, al calar del sole e al risorgere di esso, avranno un suono soave e dolce, l’eco di un sorriso, sopra di un cuscino bianco nuvola, gli sguardi incrociati in una corsa perpetua, a caccia della profondità…Poi l’ottava nota, una carezza a completare un ritmo piacevole, lento e viziato… Gli occhi si richiudono senza saper volare, avendo fiducia di un abbraccio caldo e difensivo, la melodia è completa, gli strumenti hanno suonato e hanno cantato, gli accordi sono perfetti… la magia dell’amore, ha scritto la sua canzone perfetta…

-Alphetto-

Bomba nella posta…(Il Presente)

 

Crescendo con il tempo, ho imparato a fidarmi di me stesso, guardarmi allo specchio e dirmi “si ce la puoi fare”, “si ok, vai a letto che è meglio”, ho imparato a riconoscere i miei segnali… almeno penso.. cosi mi sembra…
So che quando devo andare in bicicletta di notte con la nebbia devo avere un fanalino, so che quando guido devo stare a destra della carreggiata e rispettare i segnali, so che mettere la testa in un microonde potrebbe essere molto pericolos…come un phone in una vasca, mentre sei dentro..ovvio. Quindi un po’ di cose le so…per sopravvivere…

Ma poi un bel giorno, nella tua quotidianita’, quello che hai scelto di essere, mentre coltivi la tua passione e non pensi a nient’altro, scendi per ritirare la posta, la porti su, è un po’ pesante effettivamente…ma apriamola, sarà l’allegato di famiglia cristiana, una di quelle statuette di piombo tossiche…

Quindi la apri, magari mentre prepari un toast…non è cosi difficile aprirla, ESPLODE. Si, ti esplode tra le mani, fortunatamente nel mio immaginario collettivo da schizzofrenico, è esplosa farina e un liquido verdastro tipo inchiostro e la mia faccia è tipo così O_O. Come puo’, un semplice gesto quotidiano (passione), un luogo che conosci meglio delle tue tasche (lavoro), nascondere qualcosa che non ti aspettavi ? ( ? )

Questa simpatica metafora, serve per spiegare, alle volte come la vita sia imprevedibile, contorta e come ti prenda di petto, proprio nel momento in cui tu pensavi, altro o l’opposto,  nel momento dove eri sereno e tranquillo… e avevi dimenticato cio’ che cercavi… non ho scoperto l’acqua calda (bravo lettore che lo hai pensato), ma ho voluto immortalare questo momento, tra righe e parole, che non rimangano fuliggine nell’aria, ma che io possa toccare e riscoprire tra qualche mese, ridendo o rimpiangendo il momento, perchè cio’ che diciamo passa, ma cio’ che scriviamo resta. E chiudo…con

“Essere in Te, capire se…”

 

-Alphetto-

Numeri, mondi, e traumi.

Paradossalmente, siamo fatti di numeri, la matematica è alla base di qualsiasi cosa, alla base del cosmo, alla base delle strutture, alla base delle molecole che ci compongono.

La matematica, sono calcoli, non sbagliano mai. Statistica.Cosa puo’ far andare male un calcolo ? I sentimenti.
Essi non sono elaborati in base a dei numeri, essi vivono di vita propria, occupanti dei pensieri e delle sensazioni, meccanismi complessi che ancora tutt’oggi non sappiamo spiegare,  o almeno spieghiamo in parte. o ci proviamo.
Quindi le emozioni, sentimenti, sensazioni, sono mutabili e tangibili (?), sono soggetti a chaos, ansie e paradigmi, linguaggi scontati che da un secondo all’altro cambiano colorito….l’estate che diventa inverno, nel minor tempo possibile, saltando l’autunno e arrivando ad una nuova primavera, il ciclo, ricomincia, almeno nella natura.. dentro noi essere umani, le stagioni si invertono, si mescolano, per questo..non siamo matematica.

Milioni di variabili, incidono con antichi macchinari, enigmi dentro di me. Mi sento un po’, ai piedi di un grosso puzzle, guardando il disegno su di esso,  selezionando uno dei milioni di pezzi, lo incastro, mi allontano e il disegno è cambiato.. la prospettiva è cambiata o io vedo quello che voglio vedere ?

Partiamo dal presupposto di innamorarsi, o affezionarsi per assurdo ad una persona, nella sua prima versione, quella che mostra un bel vestito di seta rossa, con fiori di Bach che nascono….durante i passi di ella. Man mano, la mente accresce e accoglie questa visione, aggiungendo dettagli, piccoli fuochi colorati, candele profumate…diamanti sulle dita, luce soffusa e sexy, ma allo stesso tempo luce calda che ti porta a ricordi piacevoli… Voce sottile che penetra nel tuo cuore, come un bisturi, sfiorando, senza tagliare…a un passo dall’incisione, con mano ferma e immobile…viaggiando sulle colline dei tuoi battiti.

Tutto questo, sappi che è una creazione della tua mente. Già, almeno, io mi sono accorto, di aver creato un mondo, quasi parallelo, un qualcosa che volevo vedere a tutti i costi, il mio ego, ha costruito piramidi e santuari celebrativi, intorno ad una persona, mostrandomi festa al posto che tempesta…
Prima di arrivarci da solo, ho dovuto,  fermarmi ed accogliere questo trauma…che mi sono autoinflitto, lo chiamerei quasi sadismo.

Crearsi una persona, per bisogno di affetto… scoprendo col tempo, che è solo frutto della tua immaginazione…un po’ come uno scrittore che si affeziona o si innamora della protagonista di un suo libro…Che cosa stupida..

Ma profonda, tanto da capire quanto si ha voglia di amare.
-Alphetto-