Un nuovo ritorno

Un nuovo ritorno

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… Con questi puntini di sospensione mi prendo un momento per me, il passato è già stato scritto e le foto sono sbiadite negli anni trascorsi, mi addentro nel presente che corre sempre piu’ veloce, il tempo scorre inesorabilmente rapido, a sedici anni un anno dura un vita e a trenta sei già li, dice un caro amico che canta storie.

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Ma non sono qui per rinnegare il mio passato, ma per raccontarvi una storia, un’amore incontrollato che profuma di vita, motore e asfalto bollente.

Ho deciso come un bambino con lo stipendio di comprarmi una moto, non sto ad annoiarvi con marchi, dettagli tecnici e parole  futili.

Ho deciso di viaggiare e vedere le strade, i luoghi e i colori di queste terre, il viaggio su un cavallo di adamantio che per me è il simbolo dei veri supereroi, il tuono della tempesta nella quiete di un piccolo appena nato che dorme felice tra le braccia della mamma.

Quante ne ho viste in questi anni, paure e timori dell’età che avanza, lo stress del sentito dire e i segreti nascosti di me e me stesso eppure quando arriva la primavera e lo foglie iniziano a risalire sugli alberi dall’asfalto per fare spazio ai gladiatori bardati delle strade, io in sella alla mia moto sento che il tempo rimane fermo, io non vado avanti, la strada mi viene incontro, il controllo è tutto e l’asfalto non perdona.

La paura delle prime volte di non domare questa chimera impazzita tra i miei muscoli era da arresto cardiaco, ad ogni stop avevo il timore di perderla e lasciarla andare per sbaglio, ma dopo qualche giorno ho capito che non dovevo domarla, ma essere parte di lei e noi parte del mondo, insieme gridare alla destinazione o sempre insieme perderci tra i cartelli sbagliati delle strade.

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Poi mentre i giorni passano la senti mentre sei lontano centinaia di metri, di kilometri, la senti nel suo garage come un leone in cattività che ha fame e l’unico modo di sfamarla è farle assaporare il gusto del cemento grezzo e della terra sporca che odora di città consumata dalla razza dominante.
Cosi mentre sei distante ore da essa, ogni fantino lo vedi scorrere tra le strisce bianche ad intermittenza, lo osservi e pensi quanto sia fortunato a sentire il vento combattere contro il suo ego.

Mancano pochi giorni al suo rientro ed io la aspetto come un quindicenne disidratato dalla mancanza di amore, il ruggito che mi raffredda ogni pensiero e congela il tempo intorno a me, i pomeriggi infrasettimanali dove scappo dai neon verdastri della civiltà e mi imbatto in creste di colline e castelli con tramonti diversi ogni giorno, perchè ogni giorno è diverso da quello precedente.