Vita

L’ultimo mio post risale al 23 Dicembre 2009, non ho più scritto nulla, ho lasciato un ultimo pensiero ai miei genitori, un pensiero freddo, ma pieno di sentimento.

Oggi voglio tornare, a raccontare la mia vita, soprattutto, in questi anni ho capito delle cose, come si cresce, come si combatte, come si soffre.

Questo Blog, ha anni della mia vita, incisi nell’eternità dei momenti, come fotografie scattate dagli occhi, le parole si strusciano tra di loro, creando un passato devoto al futuro. Il mio viaggio continua, tra cielo e terra, respirando aria.Il mio spirito è rinchiuso in una gabbia, ma ogni tanto qualcuno riporta la chiave e riesco ad avere giorni d’aria importanti, per decifrare questo grande codice universale. Denominato da tutti, VITA.

Amore, dolore, passione, sentimento, competizione, azione, parole contenute tutte nei nostri giorni, nasciamo, cresciamo e viaggiamo, c’è chi viaggia per posti esotici e chi viaggia con la creatività dalla propria sedia. I millesimi, creano i secondi, i secondi i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni, i decenni e via dicendo, il tempo scorre inesorabile e c’è chi perde tempo  fa delle scelte, giuste o sbagliate, esperienze che lo porteranno ad essere ciò che è o che voleva essere, o cambiare completamente rotta.

 

Siamo in alto mare, capitano al timone, un uragano si abbatte, capitano, capitano, gridano i marinai da prua, la tempesta si avvicina. Il capitano con occhi lucidi e incredulo pensa di poter combattere contro la furia incontrollata del tempo, degli elementi, dalla forza bruta dell’ambiente…Un suono straziante, metà scialuppa tra gli abissi, spiragli di luce che oltrepassano il buio profondo, sono gli ultimi istanti di persone che si sono dimenticati cosa sia l’aria nei polmoni.

Gli ultimi pensieri del capitano, vanno alla sua famiglia, ma non cede, prende il timone tra le braccia, aggrovigliato come un gatto che ha paura di cadere, con tutte le sue forze, spinge e vira, la nave è enorme…è cosi difficile, ci sono perdite, forse sarà l’unico che sopravviverà.Bagnato dall’inferno, grida al cielo, che il volere di Dio su di lui non può nulla, perchè lui è il capitano della sua nave. Lo scafo sbatte contro una trafila di scogli, inizia ad entrare acqua, ma la riva è vicina, è quasi l’alba. Finalmente ci è riuscito, la sua nave poggia sulla sabbia dorata dal sole, vegetazione e vuoto lo circondano, scendendo dalla nave, ributta gli occhi al cielo e griderà di nuovo… “Dio, puoi essere immenso quanto vuoi, se devo morire, non smetterò di combattere, quest’isola è solo una nuova sfida, camminerò finchè avrò forza in corpo per farlo.”