Non sono un appassionato di Mac, ma ciò non vuol dire, che c’è solo da inchinarsi davanti a una persona come Steve Jobs, deceduta recentemente.
Non sono qui per parlare della sua morte, sono qui per parlare di cosa ci ha lasciato e come lui, molti altri creativi e grandi inventori che hanno fatto il nostro tempo.
Quando ho sentito il suo discorso, davani ai neolaureati di Stanford (http://www.youtube.com/watch?v=oObxNDYyZPs) mi sono scese un pò di lacrime e una sensazione come una piccola scarica mi ha attraversato il corpo per quasi tutto il discorso.Non perchè è morto.Non perchè lo dice davanti a migliaia di persone. Ma perchè dice quello in cui credo anche io, e in cui ho sempre creduto e ripeto.Sentirlo dire poi da un grande come lui, mi fa venire voglia di combattere ancora più violentemente contro tutto ciò che ostacola la mia passione.Questo discorso che sto per aprire dividerà molte persone, probabilmente molti saranno in disaccordo, ma non importa, scrivo quello che penso.
I miei genitori, non mi hanno mai detto “Diventa avvocato”, anche se non ho una famiglia unita e compatta come molte altre, li ringrazio, da piccolo volevo diventare veterinario, ma poi crescendo, cambiai idea, volevo cucinare, decisi di intraprendere la strada della scuola alberghiera, ma mi ritirai dopo essere stato bocciato due volte.Bocciato, perchè non volevo fare quello che mi dicevano, non volevo studiare cose che non mi sarebbero servite. Pochi giorni fa ho rincontrato una mia prof, delle superiori, che si è complimentata con me e mi ha detto che le sono sempre rimasta nel cuore, perchè sapeva com’ero fatto e che avrei fatto qualcosa di bello e che mi piaceva. Lo aveva capito, quando a 14 anni, in prima superiore, eravamo in aula di informatica e lei mi disse “Ma se sei cosi bravo coi computer e ti piacciono, perchè non fai la scuola di informatica ?” e io le risposi (cosi mi ha detto lei,ma io non ricordo bene) “Perchè dovrei fare una scuola, dove in tre anni ti insegnano, quello che io posso imparare in una settimana ?”. Da li, mi ha detto che aveva capito che ero avanti per la mia età, e avevo capito molte cose della vita. Ma io non me ne ero ancora reso conto, e forse nemmeno tutt’ora.
Ad oggi sto cercando di fare della mia passione, un lavoro, e sta andando bene….e come diceva Steve in quel video, mai smettere di crederci e pensare che le cose vadano bene. E che ci crediate o no, quando ho deciso di mollare il Mediaworld, quasi un anno fa, la prima cosa che ho pensato è stata”Io posso vivere solo della mia passione” e così è stato.
Ora, uscendo da questo prequel, voglio rivolgermi a tutti i ragazzi di qualsiasi età, a tutti i genitori o futuri genitori, da tutti quelli che aprendo aziende pensano di poterle lasciare ai loro figli, o il padre che vuole il figlio giocatore di calcio.
Quando un bambino nasce, ciò che lo circonda lo modifica, toccando un oggetto che fa rumore, può scoprire che gli piace la musica, una matita potrebbe essere il suo mondo. Cari genitori, voi non potete saperlo, ma soprattutto….non dovete imporvi e fare progetti per i vostri figli. Non sono macchine.Non sono automi, sono esseri umani con il libero arbitrio. E c’è chi ha il coraggio di imporre il proprio lavoro, ai figli. Significa avere una testa in meno, che un giorno potrebbe aver inventato grandi cose (magari anche no), o comunque, significa aver privato vostro figlio, della ninfa, la vita.
Io ad oggi, potrei aprire un azienda, diventare uno dei big più grossi nel settore videoclip, con miliardi all’anno (mettiamo caso), un giorno mi sposo, faccio un figlio, non predisporrò mai, mio figlio ad entrare nella mia azienda…certo, verrà sul set, chissà magari poi gli piace, ma magari no. La mia azienda, potrebbe morire con me, o potrebbe essere passata a un socio, o un altro giovane. Ma mai andrò da mio figlio a dirgli “Per i prossimi 45 anni, lavorerai nella mia azienda, sei contento ?”. E’ un ergastolo. Certo, di questi tempi è dura…trovare lavoro…ma credete seriamente che vostro figlio sia al sicuro, solo perchè l’azienda è vostra ? Mai fatto un errore più grosso di questo pensiero. Di sicuro c’è solo la morte. E facendo cosi, precludete la creatività, i pensieri, le passioni, di quel ragazzo, levate ore alla sua giornata, per anni e anni. Magari vi fa un sorriso e vi dice, grazie di tutto. GRAZIE UN CAZZO. E’ come andare da un secondino e dirgli “Grazie che oggi mi hai riaccompagnato in cella” per anni a seguire…
Pensateci. Le idee restano, le persone muiono….e voi ? Veramente volete vivere per qualcun’altro ?
Siate Affamati.Siate Folli.