SuperE(r)noi.

Vai al cinema, vedi un film, attori e attrici belli, forti, audaci, coraggiosi… e alle volte ci si scorda, che dietro a tutto ciò c’è una sceneggiatura, un greenscreen, effetti speciali e controfigure.
Il cinema è magia. Bello, finche rimane li…ma poi fuori, se fai l’eroe, rischi di morire dissanguato a terra per una coltellata, rischi di non avere le parole giuste per chiedere perdono e rovinare un rapporto, rischi di impacciarti in un importante colloquio di lavoro…

La differenza sostanziale, sta che nella vita non puoi sceneggiare giorni prima per il futuro, non puoi fare movimenti di camera in modo audace ed essere un furetto in mezzo ai problemi quotidiani.
Capito ciò, e mi rivolgo, soprattutto ai ragazzi/ragazze che quando escono da un cinema, dopo aver visto una storia d’amore fantastica, dove lui le regala una barca, o dove lei lascia tutto per lui, guardano il proprio partner con aria insoddisfatta, sbuffando. Perchè il cinema è arte, l’arte è creatività e la creatività cos’è ? La vita reale, i sogni estremizzati, ma tutto nasce dall’immaginazione di ciò che ci circonda.


Non voglio dilungarmi, ma sto capendo, che i veri eroi…i veri vincitori che possono scrivere la storia, sono le migliaia di persone che tornano a casa la sera per mangiare una cena calda, anche chi torna alla sua panchina, superando una gelida notte di Dicembre, chi sopravvive ad una rapina, chi ha creato o scoperto qualcosa di nuovo, chi ha imparato qualcosa…e quel bambino che è riuscito a nascere sano e salvo…o quel ragazzo che ha trovato l’amore della sua vita… Siamo Noi, semplicemente…SuperEroi.

Latte e biscotti

Questa sera, mentre tornavo a casa…mi è venuta fame, era circa mezzanotte e mezza.Allora decido di prendere e andare verso il McDonald’s, per tirare su giusto un cheesburger da mettere sotto i denti.
Sono 10 km circa per arrivarci.Quando ci arrivo, parcheggio, scendo, e vado verso la porta…i tavoli sono puliti e le sedie sopra di loro mi fanno capolino.Butto un occhio agli orari, e mi accorgo che sono fuori di mezz’ora…anche per il McDrive. Ci rinuncio. E me ne vado.

Prima di andare al Mc, ho pensato ad una tazza di latte bollente,nesquik e biscotti…ma mi sembrava troppo semplice, dovevo complicarmi la vita, volevo qualcosa di sostanzioso e sbagliato, qualcosa alla moda…diciamo.
Latte e biscotti
Poi quando sono arrivato a casa, aprendo il frigo avevo tutte le risorse per farmi questa tazza di latte, bollente… Ora sono qui, con la tazza di latte e biscotti accanto a me, con lo stomaco che ringrazia e la mente rilassata… Non è un semplice racconto, ha qualcosa di più…almeno io la vedo cosi…

Stasera ho imparato, che puoi prendere strade differenti, avere problemi complicati, o fare scelte diverse…Ma alla fine, l’idea che ti sembrava giusta inizialmente, istintiva….forse un pò elaborata, dopo…era l’idea migliore, era la strada giusta, era il non complicarsi la vita e avere lo stesso risultato ma più soddisfacente….però…passando da quel McDonald’s e trovarlo chiuso…ha dato ancora più sapore a questa tazza di latte e biscotti….Chi vuol capire, capisca :).

Alphetto

Umano per scelta

l’Altro ieri, mi è successa una cosa strana e alquanto bizzarra. Soprattutto per un pavesotto come me, che si trova a milano.
Forse, qualcuno subito sgamerà l’arcano, ma non voglio saperlo, perchè mi piace questa figura che mi sono mitizzato.

Dopo aver parcheggiato in famagosta (2P), scendo al piano terra, mi avvicino alle macchinette che stampano i biglietti della metro (scusate mi è arrivato un SMS).

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Eccomi…

Dicevo, macchinette della metro, mi si avvicina, penso un pakistano, con una stampella, sulla quarantina, curato in viso, vestiti apposto….mi dice se voglio essere aiutato per stampare i biglietti….allora dico…va bene !
Mi aiuta, schiaccia i bottoni per me, mi dice l’importo (anche se lo avevo letto) e mi indica da dove uscirà il biglietto e poi si allontana salutandomi…Io, purtroppo ho un carattere che per le piccole cose impazzisco, quindi per tutto il viaggio nella metro ho ripensato a questa cosa e mi chiedevo perchè ?

Quando sono tornato, un paio d’ore dopo, era ancora li che aiutava la gente…e non chiedeva nulla…neanche uno spicciolo e mi ha risalutato ! E io anche, con fare molto gradevole. E allora, ho ricominciato a pensare.

Ora potete dirmi, che era li perchè aspettava le monetine di resto e che qualcuno gliele lasciasse…ok…anche se non credo. Se fosse invece il solo senso di aiutare gli altri, magari non aveva nulla da fare e si è messo li….vabbe sono cazzate che quello di quarantanni di corsa e stressato non nota…io si. E’ stato bello.

Forse in questo mondo, non tutti pensano solo al profitto.

Solo per te, se io lo sapessi fare.

Questo post era nato sicuro delle sue parole…ma in realtà, non c’è nulla di sicuro in questa vita. Oggi ho voglia di raccontarvi un’ altra storia…mia…forse un pò di tutti o di qualcuno. Il tema principale è l’amore in una sua forma complicata da spiegare, un amore rimasto in StandBy.

Fin da piccoli, sognamo di trovare la persona da amare, è uno stereotipo della società..ma non solo…lo è nel DNA, il cuore batte forte, i pensieri viaggiano e prendono strade diverse, che riportano nello stesso spazio.
Quando si è piccoli, con l’ingenuità dei propri anni, si pensa che il primo amore sia quello vero ed unico, difatti ci sono coppie che vanno avanti anni, e ne sono insieme da altrettanti, arrivando al capolinea amandosi.

Ma se quella strada, del primo amore, della persona che sentivi fosse giusta per te, viene interrotta bruscamente, per scelte sbagliate o per destini differenti, che fine fa…quel sentimento che hai dentro…eri innamorato, ad un tratto per orgoglio o per stupidità, oppure perchè quel foglio è stato già scritto nel futuro, cambi rotta e inizi ad esplorare nuove terre, di cui non hai la mappa, ma esplori per anni… Cosi il tempo passa, il dolore si dimentica, ma lascia i segni, passano altri anni e quella persona, non la rivedi….fino a 7 anni dopo…quando la incroci per sbaglio un giorno qualunque di settembre, dove chissà per quale motivo sei uscito di casa, cosi ti fermi prima delle striscie pedonali, per far passare le persone e la rivedi…

Ti fissi, chiedendoti…è lei o non lo è ? Mi fermo o è meglio andarmene ? Mi odierà o vorrà sapere come sto ? Mentre i tuoi pensieri vagano, il cuore…si fa sentire e un brivido come un secchio di acqua gelida si scaglia e scivola lentamente su di te…sei contento, ma non sai cosa fare…
E se nei giorni successivi, la rivedi e hai voglia di stare con lei ? Passare del tempo con lei ? Guardarla negli occhi e sognare ? Cos’è, il sentimento di 7 anni prima, che era rinchiuso in un angolo di cuore e torna a risplendere come un faro in una notte senza stelle. E tutte le certezze che avevi, fino a pochi minuti prima, crollano, ti lasci andare a questa luce che ti travolge come un treno che non si ferma da molto, tu vorresti essere razionale, vuoi essere di polso…ma non puoi, perchè dentro di te, qualcosa vuole parlare e urlare ciò che senti, ma non puoi (o si ?), ti lanci e rischi, hai già sbagliato una volta, e alla seconda non vuoi rischiare…hai voglia di credere.

Se io sapessi come fare…. e alla fine, ti senti eclissato da una forza più grande di te, che rende l’immagine distorta e hai paura.Ma vivi nella speranza, che prima o poi…quello spiraglio diventerà un sole.

Siate Affamati.Siate Folli

Non sono un appassionato di Mac, ma ciò non vuol dire, che c’è solo da inchinarsi davanti a una persona come Steve Jobs, deceduta recentemente.

Non sono qui per parlare della sua morte, sono qui per parlare di cosa ci ha lasciato e come lui, molti altri creativi e grandi inventori che hanno fatto il nostro tempo.

Quando ho sentito il suo discorso, davani ai neolaureati di Stanford (http://www.youtube.com/watch?v=oObxNDYyZPs) mi sono scese un pò di lacrime e una sensazione come una piccola scarica mi ha attraversato il corpo per quasi tutto il discorso.Non perchè è morto.Non perchè lo dice davanti a migliaia di persone. Ma perchè dice quello in cui credo anche io, e in cui ho sempre creduto e ripeto.Sentirlo dire poi da un grande come lui, mi fa venire voglia di combattere ancora più violentemente contro tutto ciò che ostacola la mia passione.Questo discorso che sto per aprire dividerà molte persone, probabilmente molti saranno in disaccordo, ma non importa, scrivo quello che penso.

I miei genitori, non mi hanno mai detto “Diventa avvocato”, anche se non ho una famiglia unita e compatta come molte altre, li ringrazio, da piccolo volevo diventare veterinario, ma poi crescendo, cambiai idea, volevo cucinare, decisi di intraprendere la strada della scuola alberghiera, ma mi ritirai dopo essere stato bocciato due volte.Bocciato, perchè non volevo fare quello che mi dicevano, non volevo studiare cose che non mi sarebbero servite. Pochi giorni fa ho rincontrato una mia prof, delle superiori, che si è complimentata con me e mi ha detto che le sono sempre rimasta nel cuore, perchè sapeva com’ero fatto e che avrei fatto qualcosa di bello e che mi piaceva. Lo aveva capito, quando a 14 anni, in prima superiore, eravamo in aula di informatica e lei mi disse “Ma se sei cosi bravo coi computer e ti piacciono, perchè non fai la scuola di informatica ?” e io le risposi (cosi mi ha detto lei,ma io non ricordo bene) “Perchè dovrei fare una scuola, dove in tre anni ti insegnano, quello che io posso imparare in una settimana ?”. Da li, mi ha detto che aveva capito che ero avanti per la mia età, e avevo capito molte cose della vita. Ma io non me ne ero ancora reso conto, e forse nemmeno tutt’ora.

Ad oggi sto cercando di fare della mia passione, un lavoro, e sta andando bene….e come diceva Steve in quel video, mai smettere di crederci e pensare che le cose vadano bene. E che ci crediate o no, quando ho deciso di mollare il Mediaworld, quasi un anno fa, la prima cosa che ho pensato è stata”Io posso vivere solo della mia passione” e così è stato.

Ora, uscendo da questo prequel, voglio rivolgermi a tutti i ragazzi di qualsiasi età, a tutti i genitori o futuri genitori, da tutti quelli che aprendo aziende pensano di poterle lasciare ai loro figli, o il padre che vuole il figlio giocatore di calcio.

Quando un bambino nasce, ciò che lo circonda lo modifica, toccando un oggetto che fa rumore, può scoprire che gli piace la musica, una matita potrebbe essere il suo mondo. Cari genitori, voi non potete saperlo, ma soprattutto….non dovete imporvi e fare progetti per i vostri figli. Non sono macchine.Non sono automi, sono esseri umani con il libero arbitrio. E c’è chi ha il coraggio di imporre il proprio lavoro, ai figli. Significa avere una testa in meno, che un giorno potrebbe aver inventato grandi cose (magari anche no), o comunque, significa aver privato vostro figlio, della ninfa, la vita.

Io ad oggi, potrei aprire un azienda, diventare uno dei big più grossi nel settore videoclip, con miliardi all’anno (mettiamo caso), un giorno mi sposo, faccio un figlio, non predisporrò mai, mio figlio ad entrare nella mia azienda…certo, verrà sul set, chissà magari poi gli piace, ma magari no. La mia azienda, potrebbe morire con me, o potrebbe essere passata a un socio, o un altro giovane. Ma mai andrò da mio figlio a dirgli “Per i prossimi 45 anni, lavorerai nella mia azienda, sei contento ?”. E’ un ergastolo. Certo, di questi tempi è dura…trovare lavoro…ma credete seriamente che vostro figlio sia al sicuro, solo perchè l’azienda è vostra ? Mai fatto un errore più grosso di questo pensiero. Di sicuro c’è solo la morte. E facendo cosi, precludete la creatività, i pensieri, le passioni, di quel ragazzo,  levate ore alla sua giornata, per anni e anni. Magari vi fa un sorriso e vi dice, grazie di tutto. GRAZIE UN CAZZO. E’ come andare da un secondino e dirgli “Grazie che oggi mi hai riaccompagnato in cella” per anni a seguire…

Pensateci. Le idee restano, le persone muiono….e voi ? Veramente volete vivere per qualcun’altro ?

Siate Affamati.Siate Folli.

La voce del silenzio — >

Vi è mai successo, di aver superato un trauma, più o meno

forte, come una storia d’amore andata male durata anni, la morte di qualcuno di caro, un licenziamento. Diciamo che essendo razionali, tutto si supera, ma ieri sera, ho scoperto che la razionalità, e’ debole contro le emozioni.
Quando sei nel tuo letto, dove gli ultimi problemi del

giorno sono il menù della notte, ordinati per obbligo dal tuo ego, alla fine di tutto questo  nella testa, torna l’ultimo trauma. Nel mio caso una storia d’amore. Quel vestito marcato “razionalità” e che hai pagato tantissimo in un negozio sperduto, ti scivola via, gli occhi iniziano a fissare il vuoto totale, o la cucitura del cuscino al tuo fianco, con le luci fievoli,come solo la luna e qualche

 

lampione sanno creare, il silenzio disturbato solo da piccoli rumori di vita notturna, a cui sei già abituato, i tuoi occhi diventano due piccoli proiettori di ricordi, ti stacchi dalla realtà e ripensi.

 

Io fino a ieri sera, ero convintissimo, di voler rimanere solo, per un pò…. Ma poi, il pensiero di poter tornare a casa e avere qualcuno da amare e che mi ami, mi ha incendiato l’anima. Un fuoco accogliente, che solo il pensiero mi ha scatenato. Mi chiedo spesso, e volentieri, se anche per via del mio lavoro, troverò davvero qualcuno pronta a prendersi cura di me. Non penso ad una famiglia, ma penso ad avere qualcuno, anche a Kilometri da cui poter staccare il resto della mia vita, qualcuno a cui potermi dedicare nei momenti tranquilli, qualcuno che sappia anche comprendere me. Morale della favoletta, avevo pensato di non avere più sentimenti, visto che ci ho messo pochissimo a razionalizzare il trauma della mia storia, invece no….sono in cerca dell’amore, che non si sa cos’è….un paradosso o un illusione (Max), ma quelle sensazioni le voglio ancora, proprio non ci riesco a pensare di andare a caccia per discoteche o roba cosi…La voglio trovare, seduta ad un tavolino, con i suoi occhiali mentre legge una rivista di tennis o qualsiasi altra cosa che le piaccia e sorseggia un cappuccio caldo, fumante, con a fianco una bustina di zucchero grezzo aperta.

Che la Vita me la mandi buona.