Ribelle senza pausa.

Il fruscio dell’attrito della ruota davanti viene interrotto da una buca che mi fa sobbalzare, piede, ginocchio, gomito, voce, cervello. L’occhio si sposta noto una donna di 40 anni che lecca la paletta di un gelato tra le vetrate di una gelateria, il riflesso del sole mi infastidisce e giro lo sguardo, mamma, papà, nonna e nipotino camminano mano nella mano, il bimbo osserva il mondo che si allontana dalla spalla del padre allunga una mano e cerca di afferrare il passato forse già capendo che il futuro è tagliato a metà,come se sapesse di scivolare lungo una strada senza direzione ma la corrente lo trascinerà verso il domani.

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Incrocio il suo sguardo sperando di insegnarli in un istante gli errori che ho fatto, cambiandogli la vita, osserva solo cio’ che è vicino a lui ma afferra i miei ideali e li scrive nella sua storia o cosi mi piace pensare.
La musica dalle cuffie mi imprime piani sequenza di vite che si stringono, vicini e soffocati i metri scorrono l’aria fredda sale dalle narici mi infiamma i polmoni e mi fa tossire, la stessa tosse che ogni mattina mi accompagna quando poggio i piedi a terra cercando una delle due pantofole.

La scatola dello sciroppo, comprata e lasciata sulla scrivania come se odiassi la mia vita, l’ho preso, ma non ha migliorato nulla, inizio a non credere piu’ nella medicina.
Poi mi siedo e mi metto al lavoro su come mangiare questo mese facendo quello che amo, aggrotto le sopracciglia e inizio a scrivere, ascolto musica e penso che non ho un curriculum, anche perchè non ricordo cosa ho fatto, anche perchè non so come ho iniziato, anche perchè non ho iniziato per denaro.

 

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Se dopodomani smettero’ di fare quello che faccio, anche da dietro una cassa di un fast-food il mio cervello elaborerà in continuazione milioni di dinamiche e si evolverà trovando la maniera di farmi rivivere le emozioni della mia passione. Non smettero’ mai, me lo sono tatuato sulla pelle, me lo ricordo quando respiro e quando vedo i lacci della mia vita che lentamente si snodano, ricordandomi che sto invecchiando e il tempo è solo pioggia, che prima o poi un’altra alba mi sostituirà, ma non sarà come me.

Amo pensare al dolore e piegarlo a mio piacimento per trasformalo in un aeroplanino di carta da far sfrecciare agli occhi della gente, dando speranza che le cose cambiano.
Mi piace essere l’interruttore dei pensieri di chi mi circonda, mandare in corto ogni cosa che mi sta vicino per osservare la reazione legata al mio comportamento. Sono un animale che studia altri animali, sono una risposta generica a tante domande.

Siamo di passaggio, lasciamo una scia indelebile nella storia ogni giorno fermi ad un semaforo o mentre ci svegliamo sotto le coperte con qualcuno, madre, padre, cane o fidanzata.
Sono un ribelle che non si concede pause e che fa la faccia bella a un sistema che non gli piace, alzare la voce davanti alle cose che non ci piacciono se non le comprendiamo non mi è mai servito, allora meglio stare in silenzio, capire il meccanismo e agire di conseguenza.

Rileggo questo post e mi rendo conto di quanto sia slegato tra se stesso, si un po’ come me, prima penso una cosa,  poi cambio idea. Odio chi mi si presenta e mi dice cosa ha fatto nella vita per mostrarmi cosa sa fare. Dimostralo, sono smart. Ho ascoltato troppe parole, talmente tante che ho smesso di ascoltare chiunque, se non me stesso, perchè comunque vada rimarrai solo, inutile dire il contrario, inutile sperare nel contrario, si è soli, domani non sai cosa farai, potresti svegliarti vestirti da Joker alla tua tenera età di 24 anni e sparare in un cinema, potresti prendere un neonato da una culla e lanciarlo in mezzo ad una strada. Non lo sai chi sarai domani. Ma lui era un bravo ragazzo.

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Risparmiatevi la bella faccia di cazzo davanti alle telecamere, non sapete chi era, nessuno sapeva chi era, nemmeno i suoi genitori, nemmeno il suo stramaledetto criceto che era tutti i giorni nella sua stanza. Il cervello è nascosto, è un abisso che ospita migliaia di creature da quelle che sfiorano il livello del mare sorridendoti a quelle che non vedranno mai la luce con gli occhi rossi che vagano nei bassi fondali. Questo è il cervello ed è illeggibile, questo è l’affascinante.

Buonanotte, anche se non ho sonno.