Regista per caso.

E’ un periodo che molte leve degli anni 90′, vengono da me mostrandomi video e chiedendomi dei pareri tecnici, poi mi dicono che faranno una scuola di cinema, mi dicono che vogliono girare tanti videoclip, riuscire a fare qualche soldo, niente di sbagliato…ma forse l’approccio è sbagliato.

Penso che un regista abbia bisogno di saper raccontare, delle cose, anche gli stessi suoi problemi derivati da traumi, deve sentire la necessità di esternarli attraverso una videocamera.
Ovviamente non solo traumi, ma la voglia di esprimersi ci deve essere.
Io ho solo 23 anni (24 cazzo tra un mese), pero’ vedo molti ragazzi/ini, per appunto che mi dicono, “io sto imparando a fare i playback”, “prendo spunto da ……” e mi fanno nomi di pseudo-registi (io non lo sono ancora, e mai mi azzarderei a darmi del regista vero, lo dico alle persone solo per lavoro, ma realmente quella parola non me la sento ancora addosso) , che fanno video prettamente HipHop sul web, capite che prendere esempio da gente mediocre, non è proprio il massimo della vita….. Ho quindi deciso di scrivere, una lista di cose, che ho fatto io e come sono partito io, per non rispiegarlo sempre a chi me lo chiede. E cosi un giorno me lo ricordero’, saro’ molto sintetico.

-Io ho studiato sul Web. Non ho mai fatto scuole di cinema.
-Ho iniziato raccontando, una storia, appena ero stato lasciato, sentendone la necessità. (parlo di 4 anni fa)
-Non mi accontentavo dei commenti di amici/parenti, postavo su forum professionali e prendevo anche stangate.
-Mi prefissavo un traguardo, (comprare la XH-A1, girare un video a Pezzali, volere quella location) e non       mollavo, finchè non lo raggiungevo, battevo il chiodo e continuo tutt’oggi a batterlo sulle cose che voglio, ottenendole.

-Guardo solo i “migliori” e rubo le loro tecniche, stili, facendone un mix mio e trovando la mia strada.
-Idee impossibili non esistono, esistono solo persone che le rendono irrealizzabili.
-Quando non ho lavoro, mi metto a girare lo stesso, per stare in allenamento o comunque per la voglia di fare.
-Sui set, cerco di apprendere di tutto, memorizzo automaticamente, do’ sempre il 100 % anche stanco.
-Per quanto sembro sicuro di me stesso, la notte prima di un video fatico a dormire….per il timore che qualcosa vada male. (Umiltà ?)
-Ad ogni lavoro cerco di migliorarmi, sempre e comunque.
-Bisogna avere un minimo di buongusto, nelle immagini e nella loro composizione (regola generica)

Ecco alcuni degli accorgimenti che uso io, nel mio campo e diciamo mi sono serviti per quello che sono, e quello che spero un giorno diventero’ !

Buona fortuna a tutti !

Niente di poetico.

Niente di un, cazzo, di poetico in questo post. Assolutamente no.
Sono single da quanto ? 7 mesi ? 6 ? non ricordo.
Sono in una ricerca spietata di “donne”, ho combinato “decine” di situazioni, piu’ o meno IN-definite, di cui non si capisce un cazzo e mai si capirà un cazzo. Mi date il tasto “reset” ?

Inizialmente cercavo la stabilità, poi la scappatella, poi pero’ non ero me stesso.. e pero’ con quella ci stavo bene, lei con me, poi no… chi sbuca ? quello ? ah no, mi ero sbagliata, ops, ciao senti scusa ma non sei la ragazza giusta per me (io), vieni a riprenderti le tue cose ? Solo sesso grazie. Cosa cazzo è questa confusione ? Ma basta. Cristo.

Mi sono ritrovato ad essere geloso, di bacheche su Facebook, di gente che ho visto una volta, giudicare e fare kilometri, illuso e illudere. Ho un paio di amiche, amiche si, non altro, grazie a dio. (anche se non esiste lo cito)
Esco con loro e sto bene, torno a casa, inizio una relazione a “DISTANZA” con ragazze su Facebook per organizzare incontri, parlare al telefono con ragazze che non ho mai visto, e magari continuo due,tre sere… poi boom, di colpo mollo. Samuele porco cazzo di una troia, ma cosa stai combinando ?

E’ come se la società mi avesse imposto che il “buco” va seguito…ma vi pare ? Faccio  un lavoro spettacolare, che mi occupa giorni e mi da soddisfazioni, ho amici/amiche stupendi, vado dove cazzo voglio, e per un po’ di pelo, devo diventare scemo ? Viviti la giornata, il problema, non è tanto uscire e passare una bella serata/giornata con una ragazza, è che se le cose non sono in chiaro da subito del tipo “vieni a casa mia, ma siamo amici, o anche se succede qualcosa, non si andrà oltre quello”, diventa un CHAOS, Perchè tu pensi, ma lei allora mi vuole ? Le piaccio, vorrà mettersi con me ? Lei, si spaventa, oppure dice lui vorrà mettersi con me ? Cazzo, chiariamo da subito.

Dio, la notte quando il mio cane gratta insistentemente su quella cazzo di ciotola, e i gatti in calore piangono come bambini, mi viene in mente il chaos dentro di me… ma solo a livello “affettivo”, dal che volevo qualcuno che mi amasse, sto seriamente pensando, di mollare bastoni e fucili, piantandola seriamente. Forse con un totale di 7 anni di storie serie, di 3 e 4 l’una, devo ristabilizzarmi a stare un po’ solo, che sto anche bene da solo ! Cazzo ! Sono proprio stupido. Non è che mi lagno, voglio una ragazza ecc… Bo sembra un hobby, un modo per riempire le giornate vuote, sono un egoista, inizialmente non era cosi, non ero cosi… in 7 mesi, queste esperienze mi stanno portando ad essere una specie di uomo senz’anima, che inizia ad odiare seriamente, la casualità degli eventi. Il chaos, cazzo, il CHAOS.

Poi, un giorno sei il TOP della serie, il giorno dopo sei il modello vecchio. Ma dai cazzo. Non siamo numeri, proprio mi sono rotto i coglioni, in realtà anche di dove abito e vivo, vedere sempre gli stessi mobili, lo stesso posto ecc… mi rende apatico, dormo male e mangio male, ma che cazzo di problemi ho ?

Mi da fastidio pure la barba, e anche se mi sono fatto una doccia stasera, vado a rifarmela, perchè ho bisogno di relax, il mio sopracciglio mezzo bianco è un segno di cedimento strutturale, il corpo segnala, sta a noi capirlo.

Niente immagini in questo cazzo di post, fa schifo.

-Alphetto-

E quando lo rileggerai cara mia testa di cazzo di ALPHETTO. Ricordati cio’ che hai scritto e spera di essere cambiato un po’.

Quelli come me..

Un foglio nero, penso stia bene un po’ su tutto, slancia il resto dei colori, prendere un quadrato scuro e applicarlo al cielo azzurro, il cielo avrà lo spazio di padroneggiare nella sua immensità. Un quadrato nero, su un vestito di un clown, dopo qualche minuto passerà inosservato lasciando spazio ai pallini colorati, naso rosso e capelli sbarazzini, un foglio nero su un prato verde, visto dall’alto, si annulla…ma esiste anche lui.

S.Valentino, un cartello nero per molti, il cielo e il prato per altri, per me semplicemente una visione di insieme, ho imparato a non odiare le ricorrenze, perchè parte della cultura moderna, nemmeno ad adorarle, perchè devote a un consumismo spropositato e concetti che rischiano di cadere nel banale. C’è, e come tale va rispettata.

Come vanno rispettate tutte quelle coppie, che credono nel “Per Sempre”, e tutti quei single che non hanno ancora assaporato la parola “Ti Amo”, forse solo sentita in qualche film, molti film… sempre sognata, ma mai pronunciata, ricordandosi, anche di chi è stato ferito…da poco o da tanto… non è importante perchè è soggettivo, solo le ferite del corpo hanno un tempo di rimarginazione, le ferite dell’anima…vengono chiuse col tempo, che in base a chi siamo, farà del suo corso un lungo percorso o una scorciatoia inaspettata.
Chi si accorge di aver smesso di amare, forse anche il giorno di S.Valentino, chi compra un cuore o una rosa per la prima volta, emozionato a casa di lei, il primo S.Valentino di una coppia innamorata, anche un amore fittizio, uno di quegli amori, che quando sei piccolo, ti sembrano enormi…poi quando cresci, ti rendi conto che erano piccoli in confronto a cio’ che avresti incrociato nel viaggio, sorridendo al passato.

E’ una semplice ricorrenza, è un giorno come tanti, è frutto della nostra fantasia, ma un po’ piu’ forte oggi, per qualche spinta mediatica o sociale, una spinta che dovrebbe esserci tutti i giorni dell’anno, nelle difficoltà e nella felicità, ma non tutti hanno la pazienza e la volontà, capisco anche loro, gli esseri umani…non sono perfetti, la compatibilità non esiste, avremo sempre idee diverse, ma una cosa che appiana tutto questo, è l’amore, che smussa le percezioni, arrotonda gli angoli taglienti del vetro dei sentimenti, li fa entrare in una lenta collisione che comprende la vita stessa. E’ anche questo il bello, di amare e amarsi…

Poi alla fine, ci sono quelli come me. Che non sanno che scarpe indossare nel proprio cammino, che cambiano camicia nella speranza di trovare qualcosa, quelli come me…che parlano e pensano agli altri, avendo una visione diffusa, relativamente a 360°, quelli come me, che il S.Valentino ne lo odiano ne lo amano, lo osservano e sperano che chi è già felice, lo sia un po’ di piu’ e che chi non lo è, lo diventi.

Quelli come me..

Non siamo speciali, siamo unici.

Con la luce flebile del mio monitor, guardo il disordine della mia scrivania, penne senza cappucci, scotch di carta, masticati male per trovare il lembo giusto, lettori di schede, cavetti di ogni colore e tipologia, invadono il mio spazio vitale.
Mi ritrovo in una strettoia con una tastiera nera, usata e con in mezzo ai tasti, qualsiasi tipo di sporcizia che è passata in questi anni, che se anche tenti di cacciare lascia il segno, post-it, bollette e cacciaviti blu/rossi/gialli.

Mi alzo, faccio un passo indietro, osservo la scrivania per darle un ordine immaginario, e intanto rifletto… su quanto siamo unici.
Ognungo di noi, ha una storia, ognuno di noi, poggia un oggetto, perchè dietro quell’oggetto c’è una storia, piccola, banale o scontata, complessa lunga e insinuosa, storia rimane. E queste storie, di questi piccoli oggetti, richiamano la nostra unicità nello sceglierli, appostarli e lasciarli, riprenderli e riordinarli, altra storia, altra dinamica…

Pensato questo, mi dirigo e scrivo WordPress.com, per appunto…parlarne, “new post” e scelgo un titolo, inizialmente, “Io sono speciale”, penso troppo personale, “Io non sono speciale”, non penso di avere mancanza di autostima.. poi “Non siamo speciali, siamo unici”. E lo scrivo, inizio a scrivere e il resto non me lo ricordo… ecco l’ennesima storia…di come è nato un titolo, potrei continuare per ore, dicendo il prima del dopo di ogni parola, ma la chiudero’ qui, perchè come al solito, come ogni ora della mia giornata, il tempo viene scandito da paradossi e luoghi comuni che mi fanno riflettere, pensare, situazioni piu’ o meno complicate e pericolose che si intrecciano con la mia vita, di cui non sanno nulla, ma ne vengono a fare parte.

Questo sono Io, tu che leggi sei Tu…un altro Io, che legge un Tu…capito no ? E se parlerai di me a qualcuno un Lui, diventerà un Tu e indirettamente un Io, e il ciclo continua, all’infinito…quanto lo diamo per scontato ogni giorno, quanto diamo per scontate queste cose, quanto pensiamo di essere uguali ma siamo tutti diversi, certo, forse abbiamo scopi comuni, ma ognuno per il suo raggiungimento ha il suo racconto, ha le sue ruote di scorta, una bicicletta o una macchina per raggiungerli, c’è chi anche si ferma prima, chi buca, chi si arrende, chi va oltre la soglia della vittoria e non si accontenta, atleti che corrono sulla sottile linea della vita, dove oggi ci sei e domani non esisti, dove oggi vivi e dove oggi cambi il presente per proiettarti nel tuo futuro.

L’amore in tutto questo, cosa c’entra ? C’è sempre.

Il discorso è nato, perchè ho visto dinamiche che non posso e non voglio raccontarvi, ma che vi lascio immaginare..
Chiediamo spesso consigli, a persone esterne sui nostri difetti e pregi amorosi, come affrontare una storia, come affrontare un primo appuntamento, se si sta facendo la cosa giusta o sbagliata.. chiediamo agli altri, perchè quasi sempre la nostra razionalità si perde, va via, quando subentrano emozioni o sentimenti, si tende sempre a correggere questo comportamento, mettendoci un po’ come si dice qui “Sale in zucca”, ossia, razionalizzando le cose, ma non si puo’.
Il perchè è semplice, se perdiamo la cognizione delle cose, quando ci innamoriamo, quando vogliamo bene, è perchè è giusto cosi, un albero quando cresce, non pensa se sta sbagliando, se sarà bello o brutto, se accanto a lui c’è qualcun’altro, la natura farà il suo corso, l’albero si inclinerà alle scelte della terra, dell’aria, dell’acqua, lasciandosi coccolare da cio’ che lo circonda, accettandolo, condividendo il momento.
Noi…dovremmo fare cosi, quando sentiamo un qualcosa, di primordiale, forte, soprattutto quando si parla di sentimenti, tutte le persone tendono a spaventarsi, passati i 14/15 anni, la prima storia sembra sempre la piu’ bella, magnifica, perchè non ci diamo la possibilità di avere il lusso, di lasciarci “coccolare” di nuovo, dalle prime sensazioni, siamo impuri e pensiamo troppo. Ci lasciamo influenzare dal freddo e dal dolore, certo è normale, ma bisognerebbe anche volersi un po’ bene, accettando cio’ che ci porta il “vento”…

Morale della storia, ragiono su questo da due giorni, e finalmente ce l’ho fatta a scriverlo, volevo preparare anche un monologo e un video su questa argomentazione, che mi sembra un po’ il fulcro centrale, dove le persone vanno a parare.. in una frase, molto semplice per riassumervi il tutto :

-Cercare di razionalizzare una parte, nel nostro corpo, che nasce scaturita da qualcosa di astratto.

 

Perdete tempo e cercate solo di tagliare l’acqua, poi arriverà qualcuno che la congelerà e vi dirà “visto, cosi è meglio”, ma a voi non piace congelata, ma rischiate di accettarla, perchè è pur sempre acqua… Ascoltate me, fatevi scrivere una lettera dal vostro cuore e capite veramente cosa volete, e non preoccupatevi di sbagliare o essere “troppo”, meglio voler bene e dimostrarlo, che diventare egoisti per paura del giudizio delle persone.
Piuttosto impegnatevi, nel far capire alla persona a cui tenete…quanto ci tenete. Non c’è niente di male. Siamo umani, e ce lo stiamo dimenticando.
Grazie a tutti.

Siamo unici, non speciali.

Wang ?

Si narra che in un negozio al centro di una cittadina, sperduta (nemmeno troppo) del nord Italia, ci sia un vecchio di nome Wang, gestore di un noto store low cost, barba bianca, bassino, pelato, e no..non ha una tartaruga sulla schiena. Oggi le parole sono un po’ meno del solito… sono anche meno profondo, sarà colpa del ghiaccio e della neve, o sarà colpa del mal di testa ??

“Saltare da un bar di un paesino, ad un negozio in piena città, in realtà non posso entrare, quindi ve lo mostro da fuori, Wang”

Comunque Wang non si fa mai vedere, ti danno un coupon, ogni 20 € ti mettono un bollino e a 50 bollini, se sei fortunato, lo vedi all’entrata che ti fissa….se sei fortunato !