Assenti dalla nascita.

Su questi banchi di scuola siamo cresciuti. Presi in blocco e trascinati fuori dal modo autonomo di imparare. Depradati dalla curiosità e dall’istinto, macchine numerate come in un codice binario sappiamo (sapete) solo variare da 1 a 0.

Dio esiste.
L’amore esiste.
Litigare fa bene all’amore.
Di che segno sei.
Il principe azzurro.
Lavorare.
Guadagnare.
Lavorare e Guadagnare per Vivere.
Famiglia perfetta.
Il caffe’ fa male.
Tuo figlio da fastidio al mio.

Appena si prova a dire il contrario di alcune di queste cose, veniamo aggrediti. La lista è un esempio stupido. Ma io l’ho vissuto sulla mia pelle. “Sei strano” “Non farci fare brutte figure”. Lo sono perchè vado in fissa su una mano che tiene un mappamondo in un ristorante ? O sei tu strano che non cogli l’essenza di quell’oggetto, come se hai un paraocchi e tutto cio’ che ti circonda non esiste.
Come se ti insegnassero.. che non puoi osservare…le persone…che non puoi… socializzare con gli sconosciuti. Come se per taboo uno ubriaco è per forza pericoloso, o una con una gonna corta è una zoccola. Na. La vita è altro.

Prima di dire che quell’ubriaco è pericoloso… Conoscilo. E’ sicuramente simpatico. Prima di dire che quella è una “zoccola” pensa che voleva essere un po’ elegante per qualcosa. Sono un po’ stufo delle persone. Alle volte mi sembrano cresciuto con degli standard, come fossero dei colori monocromatici… Io amo stappare sorrisi alla gente e ringraziare anche chi non conosco. Perchè in quel momento sicuramente mi insegnerà qualcosa. Già che esiste…Grazie di mostrarti a me e diventare farina del mio sacco, immagini nella mia mente.

Nessuno vuole niente. Tutti bravi su Facebook. Tutti cani (anzi loro sono migliori) dal vivo (o quasi).
Fate “Aggiungi”. E non avete il coraggio di fermare uno per strada e dire…”Ehy ciao, come ti chiami ?” Si vi prende per pazzo… o forse è un altro come me…come chi pensa di essere cosi…che vorrebbe tutto questo. Ci stiamo perdendo. Sempre tutti connessi, mascherati dal virtuale che dovrebbe essere un traghetto, un trasporto per la semplicità di comunicare….ma sta diventando un costume oscuro, che indossiamo…che è semplice dire cio’ che pensiamo. E chi siete realmente ? Io non ho bisogno di essere ubriaco per parlare con gli sconosciuti. Ecco la differenza…voi sbloccate i vostri freni per essere cosi, io sono cosi (e come me molti, ma 3/4 non lo sono).
Non so nemmeno cosa ho scritto…era uno sfogo. Svegliatevi…siamo tutti uguali…non perdete tempo a dire “Cavolo lui/lei mi piace…ma come faccio” lanciatevi. La vita non vi aspetta. Possibile che non capite ?

 

Voglio restare. (Storia di un tatuaggio)

A 24 anni, ho deciso di farmi tatuare l’avambraccio destro… Cose dell’altro mondo, fino a due anni fa ero il primo ad escludere questa ipotesi…
Poi…due anni fa..appunto… La mia passione ha iniziato a prendere forma, ho lasciato il Mediaworld…Ho lasciato l’IPER, ho lasciato il volantinaggio e i call center… Ho fatto fatica, pochi fondi all’inizio… Era davvero dura… prendere a spallate gente in un mondo che non conosci e farsi strada.
Per ora diciamo che la strada è spianata, ho trovato un lavoro unito alla mia passione, che non credevo nemmeno esistesse, invece eccomi qua, stressato, nevrotico, di corsa, affamato…. Tutte cose che tutti fanno ogni giorno, con una differenza, che alcuni lo fanno col sorriso, altri senza voglia. Passione, dal tatuatore al pittore, dal cantante al chitarrista, chiunque raggiunga un suo scopo e lo coltiva sarà soddisfatto di se stesso.
Le cose non so come andranno, quindi, perchè fare un tatuaggio dedicato alla mia passione… Perchè essa mi ha già dato tanto ed era il minimo per ricordarmi che nulla è impossibile, basta volerlo e crederci.

La “pizza” cinematografica, ovviamente indica la mia passione, non ho optato per ottiche o stupidissime REFLEX, non mi faccio marchiare da un oggetto. La pellicola che fuoriesce e scorre ha un significato, di “vita”. Qualche anno fa sul mio blog e non solo (anche nel monolgo di “Terraferma”), parlai di vivere le cose in terza persona, o meglio, lasciar scorrere le cose e usare un potere razionale, come salire su di un labirinto e guardare le cose da un’altra prospettiva. La pellicola inizia e finisce, scorre, imprime immagini e le raccontiamo. Come la vita.

La “prospettiva” quindi la pizza spostata indietro rispetto allo sguardo, è un inno a guardare avanti e mai, ripeto mai, vivere nel passato, lasciarselo alle spalle e imparare dai propri errori. La vita deve continuare
Il “volto” è preso semplicemente da una bella inquadratura, è uno sguardo tendente al curioso, lo volevo cosi, questa forse la parte piu’ importante, molti si lamentano di me per il mio “esaltarmi” ad ogni cosa, oppure perchè mi fermo ad osservare qualsiasi cosa.
Un esempio lampante, mi ricordo come fosse ieri…ero al Carrefour e c’era una bancarella dove ti incidevano il nome sul metallo, io avevo un gelato in mano, mi misi davanti a questo macchinario perchè un bambino curioso si era messo li a tampinarlo e toccarlo, ci giocava, scrutava com’era fatto ecc.. Bhe’ alla fine riimasi fino alla fine del mio gelato ad osservare in piedi di fronte a lui cosa stava facendo e avevo il suo stesso intento, apprendere.
Questo vale per tutto, da una vetrina illuminata ad un locale, a come si costruisce un aereo a come si monta una tenda, anche se sono cose che non mi serviranno mai, sono troppo e fastidiosamente curioso. Non voglio perdere questo. Quindi, questo volto mi ricorderà sempre, per tutta la vita di essere curioso delle vite altrui, perchè la vita non è abbastanza lunga per fare tuttti gli errori e capirli.

Il volto dietro la “pizza” la pellicola solo su un occhio, non su entrambe mi ricollego al discorso di prima, io vedo la vita con due visioni, in prima e in terza persona. La pellicola e l’occhio rappresentano la parte razionale, l’occhio scoperto la parte piu’ umana, la prima persona.

Occhi gialli tendenti al verde. Inizialmente dovevano essere azzurri. Ma erano troppo puri. Io non ho piu’ la purezza di quel bambino, ahime’ sono stato sporcato da questa società e ne sono consapevole, questi occhi rappresentano gli errori, le sfide perse, l’essere forgiato nella parte fetida, di amici falsi, ragazze false, persone che ti usano, tutto…Ma sono rinchiusi, dentro a questi due occhi, che stanno vivendo e vedendo, rimanendo nel corpo di un fanciullo eterno Peter Pan e rimangono li, lo sporcano un po’, ma riesce a gestirsi questi drammi.

Tutto qui :=)