“Insert Coin to Continue” (Lair Love)

Una moneta per iniziare questo pensiero mi serviva e l’ho trovata, vi racconto come nasce…

 

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Mentre camminavo per andare verso lo studio, il quartiere multietnico della periferia di Milano mi ha regalato l’immagine variopinta coi colori del tramonto di cos’è l’amore.
Uno di quei mini-market dove chi ci lavora vive tra Skype e bambini, dove i profumi colorati ricordano i paesi piu’ remoti della terra, un bambino intorno agli otto anni di carnagione scura, capello corto, maglietta a righe blu e arancioni, occhi di un cucciolo curioso gioca con un piccolo flipper sul ciglio del marciapiede quello che gli accade intorno non gli importa è ora di chiusura e probabilmente sta aspettando il papà che lo porterà a casa e gli preparerà la cena, cosi per correre sulle lancette si sfoga con cio’ che ha.
Lo osservo e lo noto dal semaforo, i miei passi si avvicinano, piu’ percepisco le sue dita che a ritmo di coraggio gareggiano per il miglior punteggio, è seduto sul ciglio del negozio flipper sulle ginocchia e sandali trasandati mettono un puntino su questa immensa città.
Il mio sguardo intravede in lontananza una coppia di giovani amanti ai bordi della fermata del tram, qualche centimetro in altezza per lui gli fa chinare la testa verso le labbra di lei, lei lo abbraccia all’altezza del petto e scatta un bacio, allo stesso tempo un sussulto per il piccolo che probabilmente ha battuto il suo record ed esulta i nostri sguardi si rincorrono e a vicenda ci lanciamo un sorriso di orgoglio ed ognuno torna per la sua vita.

Questi due eventi quasi sincronizzati mi hanno fatto pensare a cio’ che abbiamo deciso di chiamare “amore”, quanto sia alla portata di chiunque , quanto sia una sfida, puoi essere seduto su di una panchina ed iniziare la tua partita a colpi di coraggio con un po’ di sincronismo e un pizzico di “fortuna”, si cresce sin da piccoli giocando senza gettoni con un flipper sulle ginocchia, non ci importa se la pallina andrà persa o faremo punti, possiamo riprovarci quante volte vogliamo.
Adulti, il flipper inizia a diventare uno di quelli alti come noi dove devi stare in piedi con mille luci che riescono ad abbagliare i tuoi sentimenti con una voce robotica che critica o ti loda, mille rumori senza silenzi di quel marciapiede alla periferia di Milano, il punteggio è in competizione con altri cento o mille ed una scritta paradossale e inquietante che ti spinge a giocare rischiando di perdere tutto, compreso il tempo della tua vita “Insert Coin to Continue”.

Prima o poi finiscono, l’impegno svanisce e quel flipper muore di solitudine spegnendosi nel buio di una stanza che sa di chiuso, oppure possiamo giocare mantenendo vive quelle luci e quei suoni, impegnandoci sempre e dando il massimo, certo la pallina per cause superiori potrà finire fuori, ma ogni volta che tiriamo il colpo dal tavolo per far volare essa in una nuova storia dovremmo focalizzarci ad essere il meglio tra quei cento o mille, almeno per la persona con cui vogliamo stare.

 

 

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