Spingo porte e corro verso l’alto. (Mitica)

Passo la mia vita a spingere porte con la scritta “tirare” perchè non imparo mai, non voglio ricordarmi che devo tirare, perchè è scritto !

Alle scale mobili prendo la rampa opposta e corro al contrario sfidando me stesso e ridendo come un bambino, mentre gente ben distinta mi guarda in modo infastidito, non accorgendosi che stanno occupando tutta la scala e quello dietro che vorrebbe passare non puo’.
Scatto fotografie amatoriali e le condivido, tanto Instagram le fa belle, intitolandole il nome dell’oggetto in questione, non mi impegno nemmeno e sorrido quando lo faccio. Mi fisso su T-Shirt colorate di H&M  e combatto contro me stesso quando sono seduto ad un McDonald, pensando che non dormiro’ la notte, guardo il sole e scommetto che ora è, preparo il borsone, un paio di asciugamani i cambi e me ne vado, senza scordarmi le borse di plastica per mettere i panni sporchi e il caricatore dell’Iphone.

Apro porte e portoni, sposto mobili dall’IKEA a casa non mia, seguendo le istruzioni dettagliate e sentendo qualcuno bestemmiare per qualche scheggia in un dito, il mio piede destro sgrilla sull’acceleratore mentre il sinistro si annoia in autostrada, sviolinano canzoni Rap,Rock,Punk,Pop, dalla mia autoradio senza dire “che schifo”, ascoltandole e ballando come un pazzo improvvisando le parole per fargli le doppie come ad un Live, prego i cassieri del cinema di mostrarmi il monitor per mostrarmi i posti mentre tutti mi guardano straniti.
Non guardo il conto in banca, offro e spendo, tanto tutto torna ! Il sorriso di un amico per un regalo o per un caffe’ non è compensato da biglietti di carta colorati, pero’ le monete lasciatemele mi servono ai caselli.

Solo passione, senza vincoli, svegliarsi la mattina cinque minuti prima della sveglia stanchi con il sole che ti colpisce la faccia in una casa non tua, avere voglia di lavorare e non guardare ai rientri (ipocrita), sentirti dire 14 ore + 14 + 8, ok Boss sei un King Supreme, avendo Cieli di sabbia sopra la testa e facce da matrimonio con teste da manicomio, ma anche se abbiamo le ali sporche noi voliamo lo stesso.
Stai andando troppo avanti, abbiamo superato l’uscita 45 minuti di ritardo, inizia la partita, ordina un Kebap da portar via, 3, anzi 4 arriva anche l’altro. E stasera cosa fai ? Cazzo ne so !
Macchina carica, sudato e sporco, si corre verso l’amore vestito bianco e dondolamento incorporato, mani intrecciate che ti aspettano, guardando l’asfalto non vedendola “Ciao Amore !”. Sorriso, abbraccio –> Casa”
Si svuota la testa e si pensa alla felicità uccidendo l’intollerabile e non lamentandosi del tollerabile.

Qualche ora e si ricomincia, dai che iniziamo e la giriamo. Le tue le buttiamo, formatta tutto. Cut ed Evviva. L’abbiamo !

Questa è la mia vita, non ho mai avuto nulla, la mia strada me la sono spianata, nessuna spinta, nessun lancio, parente di nessuno se non di becchini o invidiosi. Niente raccomandazioni, solo impegno, solo passione, volontà imparando dagli errori, cercando impasti di fatica in cui mettere le mani, camminare sotto il sole bollente sciogliendo il cervello, basta un tetto sopra la testa, freerunner, freelance, free. La parola nel mio vocabolario non esiste, ho imparato ad essere curioso di tutto, di spingere al massimo, di fare a schiaffi con il sonno, di schiacciare rec per raccontare ed emozionare.

Sono circondato da persone splendide, ho fatto le mie scelte, come in una “casa sull’albero” con la mia famiglia, “Tu non hai mai avuto una famiglia” mi dicevano. Ora la ho, capisco il significato.
La mia vita, deve essere unica, niente stereotipi, finti moralismi, “questo non si fa” “questo TU non devi farlo”, siamo solo i padroni di noi stessi, si impara ad accettare le persone per come sono….. L’amore chiuso in una bolla è sbagliato, l’amore è altro, aprite gli orizzonti, servono le amicizie, servono le esperienze, basta, basta, moralismi della minchia. Ognuno è libero, coppie fidatevi del partner, e se vi darà una delusione caricate la dinamo pedalando piu’ veloce e illuminate meglio la vostra strada. La corsa è sempre lunga, godetevi il momento e non comprate i piatti per la casa che papà vi costruirà tra 10 anni, perchè la vostra strada potrebbe prendere la direzione opposta, mai dire mai. Godetevi la vita, amate, esistete, vivete. Basta camini caldi, coperte, cioccolate e questo pensiero, c’è altro, anche quello ma c’è altro, io non scelgo uno o l’altro. Io voglio tutto tenendo una linea razionale in questo mondo di numeri. [cit.] Senza far soffrire nessuno e prendendomi le mie responsabilità e decisioni !


Grazie Vita !

Soluzione comportamentale. (Ciclo del trauma)

Tra un rendering …e l’altro, mi accorgo che sono seduto in una stanza buia, davanti ad un pannello LCD che mi illumina il viso…perso in un mondo, decisamente che non mi appartiene, quando invece vorrei solo … parlare.

Lo faccio tutto il giorno, tutti i giorni, con tutte le persone, in tutti i luoghi, vedo decine di esseri umani alla settimana, ma non per volontà propria, me lo impone il mio lavoro ed è bellissimo.. Ma ho bisogno anche di altro, ho bisogno di sentirmi dire… “Come stai ?” Non capita piu’… A parte in qualche chat , da qualche persona sconosciuta che attacca bottone per chiedermi un preventivo o per chiedermi se conosco di persona quell’artista… Non mi fa sentire importante..mi fa sentire ancora piu’ solo, apprezzato per quello che faccio, nessuno guarda chi sono.
Un istinto dentro di me, si è alzato da un sonno, da un lungo letargo, una morte durata anni, una morte che perpetua, una morte risorta, uno dei motivi del perchè non comprendo il mio malessere è principalmente perchè non so cos’ho. Sembra che nessuno sappia rispondermi, sembra che nessuno mi comprenda. Faccio il brillante, il simpatico…lo stupido.. alle volte, la maggior parte…mi piace passare da stupido, far credere alla gente che io sia scemo, vedere le loro facce che dicono “Questo è fuori”. Anche se in realtà, in alcune circostanze saprei come comportarmi e cosa fare…ma lascio libero arbitrio alle emozioni e mi piace sorridere.

Poi tornato a casa, chiuso in questo bunker di cemento, ogni certezza svanisce, mi faccio domande… sulla mia esistenza, sul perchè non riesco a darmi risposte e sui problemi che ho.. un legaccio di spago e spine mi aggroviglia lo stomaco fino a farmi venire un magone che sfogo in rabbia, tra auricolari e un blog. Che in quattro cani leggeranno, ma che servirà a me un domani, come un tatuaggio, per ricordarmi il momento esatto e per capire se l’ho passato. Le lacrime scivolano dall’anima ed eseguono la loro danza, tra i tasti sotto di me, tra le mie mani, che non riescono piu’ a coglierle… un me stesso che non riesce ad asciugarsi il viso una volta per tutte, perchè è sempre alla ricerca di qualcosa in piu’, che la normalità non sopporta, sempre piu’ curioso come un bambino, stupido e che scodinzola come un cane col suo osso….ma con lo sguardo di un gatto immerso nella notte, che aspetta il momento esatto di attraversare la strada senza farsi colpire.

Soluzione del male minore, scoprire il male maggiore. Approdamento delle modifiche comportamentali, superamento del trauma… conclusione.. ricominciare il ciclo.