Spazio a Te. Da una fa due vie.

Mi limito alla ricerca su google di vecchi nomi che hanno riempito le giornate tra autobus, zaini e case.
Mi sembra ieri che camminavo spensierato (anche se non troppo) da casa mia alla scuola media con il mio vicino di casa e si parlava solo di videogiochi, forse si esagerava anche un po’, si cercava di essere i migliori e avere il Pentium 3 mega-potente.  Io non ero cosi fortunato, mi accontentavo di un Athlon ma amavo vedere alcuni amici megaricchi con tutte le cose di ultima generazione, perchè poi andavo a provarle.. Pensate abita ancora sotto di me !

Poi ricordo le giornate in bicicletta il sabato e la domenica nelle campagne di questo paese che mi ha dato il pane tra i denti per crescere.. I bulli, le ragazze, le panchine, noi nerd rinchiusi nelle cantine della casa di qualcuno sognando su come le ragazze erano sbagliate, che se solo per Dio capivano quanto eravamo bravi nel futile e nella pirateria ci avrebbero amato a dismisura, nostre per sempre.

Io
Non fu mai cosi, pero’ erano felici di vedere ogni volta un film nuovo scaricato anche di qualità pessima, tanto il film… non si guardava, ma se si vedeva..è perchè eravamo fidanzati.

Ricordo ancora oggi l’odore di quello scantinato, il mio amico in canotta con qualche mania di protagonismo, suo fratello due ragazze ed io che seguivo un’asta su Ebay della mia prima videocamera costava 900 € anziche’ 3.000 €, ovviamente era una truffa e persi l’asta (Il mio amico Karma, tra l’altro i soldi non li avevo)

Ma non voglio annoiarvi, su questo blog ci sono post di oltre cinque anni fa, anche questo diventerà uno di esso e ai trenta chissà se saro’ ancora ad un portatile a pensare come la vita scorre…

Oggi a Pavia, sono andato con i mezzi per via del mio piede rotto, sono entrato nella stazione dei Bus, la stessa stazione di 10 anni fa… Gli stessi profumi, i capelli lunghi delle ragazze che oggi non sogno piu’, gli zaini griffati a cui non sono piu’ affezionato, facce cattive, buone, decine di artisti che non sanno di esserlo in mezzo alla massa. Vado al marciapiede numero 2, il pullman è pieno zeppo, mi fanno sedere accanto a un ragazzino di 15 anni con una PSVita in mano, la ragazzina si alza un po’ scocciata e fa sedere un vecchio malconcio come me, la capisco, anche io alla sua età mi scocciavo per questi vecchi.

Poggio la stampella davanti a me e solo un muro di plastica ci separa dall’autista, il ragazzino di cui non so nemmeno il nome mi chiede gentilmente se puo’ chiudere la tenda perchè il suo schermo lucido la riflette, rispondo di si e inizio a intavolare una conversazione sul suo videogame non vi annoiero’ con dettagli, ma siamo arrivati al punto che io conoscevo circa 8 console in piu’ rispetto a lui, perchè lui è della generazione Playstation.

Mentre si parlava lo osservavo, occhialetti, capello corto di quello a cui non frega il taglio perchè ha battaglie piu’ grosse da combattere nella sua fantasia che fissarsi sulla monotonia della vita quotidiana, lui dentro di se è un guerriero che combatte contro bulli, genitori incazzati e professori che si aspettano di piu’, mi ricordava un po’ me anche perchè ogni qualvolta prendessi un Bus, io amavo quel posto, davanti a tutti, dove nessuno poteva invadere il mio spazio ed avevo il controllo sulla strada.

bambino

Dal momento in cui parlo di alcuni videogiochi che mi hanno fatto davvero divertire, lui prende il suo smartphone e nelle note inizia a segnare alcuni nomi …

Si scrive cosi giusto ?
Si, si
Quindi prima della Play cosa c’era ?
Tante cose !

Da li Google mi ha aiutato facendo trascorrere una ventina di minuti..

Io scendo qui, tu anche ?
No no, io a Milano
Grazie per le cose che mi hai detto, la prossima volta quando ci vediamo ti dico se mi piacciono quei giochi, ci rivediamo
Ciao, a presto

In tutto questo leggo il contachilometri di un’auto su un’autostrada e una grossa pozza d’acqua dove riflesso ci sono io da bambino, quest’auto passa, la grossa ruota invade metà specchio d’acqua io osservo ogni singolo spruzzo a rallentatore ma qualcosa perdo perchè alcuni riflettono i colori del sole, altri no, ma forse potevano essere importanti anche loro, ma non lo so sto guardando quelli che mi piacciono di piu’.. Ora sono qua quasi fermo nel tempo che scorre lentamente il mio riflesso non si vede ora, ma quando l’auto sarà passata io spero che in questo specchio d’acqua quando tornerà piatto e calmo ritrarra’ il volto di mio figlio, poi passerà un’altra auto e altri spruzzi si alzeranno, gli auguro… di osservare i migliori e che mio nipote fara’ altrettanto.

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